Protezione dal freddo delle piante sempreverdi

Quali sono i criteri da tenere in considerazione per ottenere un’ottimale protezione dal freddo di piante sempreverdi Le piante allevate in contenitore sono piu’ sensibili ai freddi invernali in quanto il loro apparato radicale si sviluppa all’interno di un volume di terreno ben definito e fortemente suscettibile alle escursioni termiche, proprio perche’ privo di quell’effetto protettivo e isolante che ha il terreno nei confronti delle specie piantumate in piena terra. Il suolo e’ un ottimo isolante, il terriccio all’interno dei vasi no! Di conseguenza, se vogliamo tutelare le nostre piante da un clima rigido invernale, dobbiamo proteggerle sia nella parte radicale (punto di maggiore sensibilita’), sia nella parte aerea (chioma e fronde).

  1. Le specie ornamentali spoglianti sia autoproteggono in quanto prive di attivita’ vegetativa in inverno e quindi bastera’ attivarsi disponendo attorno al contenitore alcuni teli di materiale plastico flessibile, come un semplicissimo nylon in PVC oppure, molto meglio, il nylon a bolle. Il primo, meno capace di ridurre la dispersione termica e pi? economico, e’ piu’ facile da trovarsi solitamente in ogni casa. Il secondo invece, e’ composto da due strati sovrapposti di polietilene (PE) trasparente, con inseriti fra loro, tanti piccoli cuscinetti d’aria che generano cosi’ un perfetto materiale isolante. Questi materiali si possono acquistare delle piu’ comuni agrarie, garden o consorzi. Il nylon a bolle e’ molto piu’ costoso e viene venduto in rotoli o al metro, mentre il nylon in PVC e’ molto piu’ conveniente e viene venduto a peso ma e’ anche il meno protettivo ed efficace tra i due.
  2. Le specie ornamentali sempreverdi invece, hanno bisogno di una maggiore attenzione e protezione ed occorrera’ tutelare non solo la parte radicale ma anche quella aerea. Le piante sempreverdi hanno un diverso grado di sensibilita’ nei confronti del freddo invernale.

– Per le piante sempreverdi molto sensibili (es. oleandri, mirti, grevillee, strelezie, westringe, plumbaghi, escallonie): occorrera’ trasportarle temporaneamente in ambienti chiusi e protetti, come serre o garages, che funzionano da ricoveri temporanei di soccorso, sfruttando il fenomeno dell’effetto serra.

– Se non abbiamo la possibilita’ di trasferire le nostre piante all’interno di un ricovero protetto e quindi siamo costretti a lasciarle all’esterno, la prima operazione quella di collocarle in spazi riparati e dove non si formino sacche di gelo, oppure a ridosso di un frangivento (siepi o barriere), ovvero di una barriera fisica che riduce l’entrata delle correnti d’aria gelide invernali provenienti dal nord, che possano creare un rapido abbassamento termico ambientale potenzialmente dannoso per le piante.

Operazioni fondamentali di salvaguardia dal freddo:

  1. E’ fondamentale la protezione dell’apparato radicale della pianta in vaso con le stesse modalita’ viste precedentemente.
  2. Salvaguardare la parte aerea della pianta, agendo sulla chioma e sulle fronde, deponendo a mo’ di copertura tessuti termici come gli “agrotessili” per tutta la durata del periodo invernale. L’agrotessile piu’ conosciuto e’ il Tessuto non Tessuto (T.N.T). Quest’ultimo e’ un tessuto plastico a base di poliestere, permeabile alla luce e all’acqua, leggero (17g/mq), sufficientemente resistente e che puo’ essere deposto sopra la pianta senza peraltro costituirne un impedimento per la sua crescita. Questo tipo di protezione temporanea consente di aumentare di 1-2C la temperatura interna al di sotto della copertura: pochi gradi, ma spesso sufficienti a permettere la sopravvivenza delle specie. Il prodotto puo’ essere facilmente reperibile nelle agrarie, garden o consorzi a prezzi molto variabili (50-70 €/rotolo di circa 250 m) I rotoli sono venduti in due tipologie commerciali: ad unico strato oppure a doppio strato il che conferisce un diverso grado di resistenza.
  3. Il T.N.T. non solo puo’ essere utilizzato come materiale da porre al di sopra e attorno alla pianta quasi a sembrare una grossa caramella (vedi es. arancio), ma puo’ essere impiegato come un “sacco protettivo”, a forma di campana o cappuccio, che la ricopre interamente sino alla base del colletto (vedi es. Limone). Quest’ultima tecnica e’ ideale per proteggere piante isolate, in vaso o in piena terra e funziona come una piccola serra in miniatura. Questi particolari sacchi di T.N.T. sono facilmente reperibili in commercio.
  4. Una variante a quest’ultimo tipo di protezione e’ quella di montare al di sopra della pianta da proteggere, una struttura in metallo o in legno a forma di gabbia, riempita con materiale organico isolante, come foglie secche, fieno o paglia, pressandolo dall’alto. Successivamente, al di sopra della struttura, viene posto come copertura un telo di nylon plastico impermeabile, allo scopo di mantenere all?asciutto tutto il materiale organico isolante che si trova attorno alla pianta. Il tutto verra’ poi bloccato con delle corde.

Questi sono i piu’ comuni mezzi preventivi di protezione dal freddo che si possono facilmente realizzare nei nostri giardini senza l’impiego di grosse strutture tecniche e con una spesa economica accessibile a tutti.

Riproduzione Riservata – 2014 Il Dottore delle Piante

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